La spesa di oggi, la spesa di domani. Un’analisi di GFK sui processi di acquisto nell’alimentare

Come viene vissuto oggi il momento di “fare la spesa”, quale dovrà essere il ruolo del negozio fisico nel costruire “esperienze” e come sarà la spesa di “domani”.

La ricerca di GfK con Adm  (Associazione della distribuzione moderna) presentata a Bologna in occasione della Fiera sulla Marca del Distributore a Gennaio di quest’anno, delinea i trend sui processi di acquisto e individua i profili emergenti degli italiani che fanno la spesa al supermercato.

Secondo la ricerca, le persone sono “alla caccia dell’inedito, del nuovo: più tempo e attenzione alla scelta dei prodotti, più confronti perché ci si sente più competenti e informati, più disponibili a valutare alternative, a cambiare idea, a provare, più tempo (psicologico) all’interno dei punti vendita”.

Quali nuovi significati vengono attribuiti al momento di “fare la spesa”?

  • da dovere ad appagamento,
  • da time consuming a time saving,
  • da acquisto come consumo ad acquisto come investimento,
  • da rinuncia a non spreco,
  • da impulso ad esplorazione,
  • da aspirazione a ispirazione.

 All’interno della ricerca, GFK mappa 5 modi di essere Clienti:

GFK 5 profili

  • pragmatici (5,7 milioni, 22% delle famiglie, 20% del valore Largo consumo-LC),
  • prudenti (5,9 mln, 23% delle famiglie, 23% del valore LC),
  • esperti (4,6 mln, 18% delle famiglie, 19% del valore LC),
  • brand fan (5,9 mln, 23% delle famiglie, 26% del valore LC),
  •  cacciatori (3,9 mln, 15% delle famiglie, 13% del valore LC).

In questo articolo vi segnalo un’utile descrizione delle segmentazioni e delle relative caratteristiche comportamentali.

Quali sono gli aspetti che guideranno la spesa del futuro?

“…per la maggioranza delle persone (54%) prevarrà ancora la ricerca del risparmio economico, seguito dalla certezza di avere acquistato prodotti validi (42%).  A seguire l’assortimento e la libertà di scelta (35%), la fiducia nel punto vendita (32%), il risparmio di tempo e la personalizzazione (entrambi 25%), cioè la possibilità di avere un’offerta tagliata sulle proprie esigenze”.

La spesa di domani: cosa mi aspetto nel negozio?

“L’attesa è di luoghi non standardizzati, non «me too», dove la sorpresa diventa la USP (unique selling proposition).

  • Con tanto “fresco”, sinonimo di una natura a disposizione sempre, giorno e sera, per tutti.
  • Con un clima che dica lo stile di vita contemporaneo ma che non dimentichi le comodità di vicinato “di botteghe”. Con prodotti inediti, orientati al benessere, non solo alimentari.
  • Con prezzi «democratici», e con ininterrotte offerte promozionali, un «orientamento etico» a tutela del potere di acquisto delle persone.
  • Con info accurate, in profondità, possibilmente on demand… una nuova forma di ri-mediazione costruita su basi di rispetto della persona e crescita della collettività
  • Con la possibilità di ricevere a casa ciò che si è acquistato nella visita reale e/o (allo stato nascente) in quella digitale.
  • Con suggerimenti ad personam, in grado di far risparmiare tempo e denaro, evitando però i rischi della spesa «Grande Fratello».

Quindi, quale ruolo per il negozio?

“Sono apprezzati se si presentano come ambienti-territori in cui entrare, guardare, leggere, appropriarsi, divertirsi. Meglio se non fotocopia uno dell’altro, ma ciascuno con proprie peculiarità, anche legate alla tipicità del luogo; che intrattengono le persone come in una piazza, che rompono lo schema del lineare”.

Anche da un’altra importante ricerca di Coop era emersa l’evidenza di  un punto vendita è vincente se comunica “prodotti freschi”, rispondendo così alla richiesta di cibo come salute e benessere, dove gli italiani sono più attenti alle etichette nutrizionali e ai prodotti con ingredienti salutistici (Rapporto Coop 2016, ne avevo scritto qui ).

rapporto-coop-gdo-empatica

Sempre secondo il Rapporto Coop, un punto vendita dovrà proporre un’offerta che comunichi “freschezza” e che fornisca utili informazioni per scegliere in modo corretto considerando anche le seguenti tendenze:

  • 34% gli italiani che vorrebbero trovare sugli scaffali prodotti per uno stile di vita sano,
  • 23% gli italiani che scelgono il punto vendita in base all’offerta di prodotti freschi naturali.

La ricerca di GfK conferma un trend ormai consolidato nel largo consumo: si compra meno, in modo più consapevole, preferibilmente nei punti vendita e solo occasionalmente online, ma con una forte propensione al confronto con il resto dell’offerta.

Fatte queste premesse, anche in Italia, non si potrà non tenere conto delle prossime azioni di Amazon nell’alimentare considerando che “ovunque ti giri, Amazon c’è”

at every turn amazon is there
Salesforce webinar

Qui un lungo ed approfondito post su “How Amazon is disrupting grocery”.

A chiusura segnalo le “preziose” fonti di questo post ed in particolare nella presentazione GFK ci sono ulteriori punti di rilievo: 1. un’analisi sul valore delle marche, industriale e del distributore (MDD) 2. come l’online aiuta gli acquisti.

Repubblica.it: Pragmatici, prudenti o cacciatori: i nuovi consumatori

Presentazione GFK

Salesforce “Faster, Smarter, Cheaper: Top 7 Customer Experience Hacks for Retail” webinar

Grazie per la lettura.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...