Quanto stiamo delegando alla tecnologia?

L’ultimo report di JWT Innovation Group Europe analizza la relazione tra controllo, innovazione e consumer engagement: il tema del rapporto delle persone con la tecnologia, i vari “wearables” e i dati che rilasciamo sono temi ampiamente discussi da ben più autorevoli studiosi ed esperti. E se ne parlerà ancora.

Qui di seguito mi sono permesso di estrarre alcuni spunti sul tema (in fondo al post il link al report) analizzato dal punto di vista di un grande player della comunicazione,  con alcune considerazioni finali per i marketers.

Quanto le persone sono consapevoli di quanti dati personali rilasciano alle piattaforme ?

Spesso le soluzioni di ogni giorno vengono affidate alle “macchine”, ma questo comporta affidare sempre più informazioni personali agli oggetti: nei consumatori – come ho scritto qui – inizia a crescere l’attenzione e consapevolezza nel dover gestire, delegando o meno,  il rilascio dei  propri dati agli oggetti.

In questo report viene analizzato tale macro trend sulla tecnologia digitale che svela la relazione tra innovazione e il livello di sensibilità di controllo personale sulla propria vita, anche attraverso gli oggetti ai quali affidiamo molto nostre informazioni.

Le persone esercitano il proprio controllo effettuando delle scelte e queste scelte aiutano ad esprimere chi siamo.

“CHOICES ARE A REFLECTION OF YOU.

YOU SHOW YOURSELF THROUGH YOUR CHOICES.

THEY ARE INSTANCES OF YOU.”

La scelta del consumatore si amplifica esponenzialmente nell’era digitale: con tale abbondanza di informazioni i consumatori possono concedersi il desiderio di controllare il proprio processo di acquisto.

Allo stesso tempo, la miriade di informazioni che la tecnologia presenta è travolgente: controllo o meno, i consumatori  stanno compiendo una scelta attiva di “lasciar andare”   o controllare consapevolmente.

Stanno nascendo piattaforme e tools che offrono alle persone l’opportunità di prendere controllo del flusso dei loro dati personali (e in alcuni casi, come CitizenMe, un app che aiuta le persone a prendere controllo dei propri dati personali, ne traggono valore dallo “scambio” monetario con i Brand).

Partendo da questi punti:

  • i consumatori passano molte informazioni con i sensori e le app, c’è una maggior consapevolezza sul tema  “data privacy”: sembra siano intenzionati ad affermare un maggior controllo sui loro dati personali e la loro esperienza digitale.
  • l’effettivo uso dei dati personali, da parte delle aziende, dovrebbe portare ad una iper-personalizzazione dell’esperienza del cliente che dovrebbe poter “far convertire” i dati rilasciati in una esperienza positiva.

Il report si chiude con alcune indicazioni che non svelo e  lascio al lettore considerazioni e commenti.

Qui di seguito solo un anticipo:

a ciascun individuo la scelta di “settare” i parametri di controllo e i termini di ingaggio con il brand: lasciare al cliente la possibilità di opt in e opt out quando desiderano, agire comprendendo quindi anche questi bisogni, esser partner e “consigliere” nella vita di ogni giorno degli individui.

I Brand dovranno fermamente stabilire una relazione di FIDUCIA: quindi fornire utilità attraverso la tecnologia, rispettando la privacy dove chiarezzatrasparenza diventeranno elemento chiave delle relazione di FIDUCIA.

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