Si è chiuso da pochi giorni uno dei più importanti appuntamenti per il mondo retail, il Retail’s Big Show, tenutosi a NY dal 14 al 16 Gennaio. Qui ho raccolto alcuni “highlights” da più fonti e articoli: molti interventi sono stati a cura di tech vendors e molto si è discusso di Big data, Internet of things e AI e di come si possono reinventare gli spazi fisici dei retailers.
L’utilizzo di varie tecnologie negli spazi fisici penso che abbia tra gli obiettivi il soddisfare la crescente richiesta di creare un’esperienza “seamless” e di personalizzazione per il cliente, che sia coerente su tutti i punti di contatto offerti dall’azienda retail: la sfida quindi è comprendere l’impatto di tali aspettative sempre più elevate e gestire i punti critici lungo tutto il frammentato e variegato percorso d’acquisto.
Oggi la variabile determinante per il consumatore è il tempo: le persone si affidano alle aziende, imparano a fidarsi, vogliono imparare, acquisendo competenze, così le persone valutano il loro tempo, ogni singolo momento ha la sua importanza, anche quello della spesa.
Le aziende stanno così sperimentando nuovi modi di connettersi ai consumatori, ma la tecnologia non deve essere “forzata” ma finalizzata a semplificare il processo di spesa e rendere l’esperienza migliore.
Qui ho raccolto alcuni casi e testimonianze, da vari articoli dal recap 2018
TECH E ANALYTICS IN NEGOZIO
Adobe sta testando una piattaforma che analizzerà il traffico pedonale in un negozio e aggiungerà funzionalità che ottimizzeranno le fruizione di immagini multidevice e aggiungeranno strumenti di realtà virtuale.
La tecnologia potrà segnalare al cliente in store, tramite un “ping” sul proprio telefono, che il prodotto acquistato la precedente settimana, è ora in promozione.
La tecnologia inoltre è in grado di tracciare il traffico pedonale in un negozio e suddividere gli acquirenti in una varietà di segmenti (tramite Adobe Analytics): il progetto è basato su Adobe Cloud Platform e raccoglie dati da sensori di Internet of Things, beacon o tramite l’app del retailer. Inoltre, a seconda del rivenditore, i dati vengono presi anche dai sistemi di punto vendita e dai dati online.
I retailer si stanno modernizzando approcciando tecnologie come IoT, intelligenza artificiale e analisi per personalizzare l’esperienza del cliente e rimodellare la catena di approvvigionamento
I negozi senza personale sono una tendenza internazionale in crescita che porta le comodità dell’online nel negozio fisico. JD, uno dei rivenditori online in Cina, ha aperto questo suo primo negozio senza personale presso la sua sede centrale. Entrare in un negozio D-Mart nel bel mezzo della notte, selezionando un oggetto, pagando e uscendo senza alcuna interazione umana? Il negozio è dotato di una suite tecnologica “reattiva” che include scaffali e telecamere intelligenti, gateway, sensori, contatori intelligenti per il checkout e smart digital signage.
Il partner Microsoft 360dgrees ha sviluppato una piattaforma di “shopping experience” di realtà virtuale per il retailer di abbigliamento Country Road: la piattaforma utilizza Hololens di Microsoft per consentire ai clienti di selezionare gli indumenti da provare, acquistare o inserire in una wish list all’interno di un ambiente VR.
“Immagina di andare nel negozio di abbigliamento al dettaglio e invece di vedere i vestiti appesi lì, indossi un visore VR e vedi la moda nel contesto per cui è stato progettato, che potrebbe essere sulla spiaggia, alle corse, a pranzo con gli amici – stai vedendo i vestiti in azione. ” Quando i contenuti sono resi più interattivi e con un componente di gioco, le persone così imparano e la retention, che ne deriva da questi “data”, sale dal 5% al 75%”.
Startup come FineMine e Slyce utilizzano la ricerca visiva dei prodotti con le raccomandazioni sui prodotti tramite AI e questo aiuta i clienti a capire cosa indossare (e cosa succede con cosa): stanno già lavorando con retailers come American Eagle e Adidas.
“Le persone sono davvero attirate dal retail entertainment. Vogliono fare acquisti ma vogliono fare shopping insieme, quindi vedremo più divertimento e shopping sperimentale in futuro “,
Cristina Cersoli (NRF Senior Vice President for Retail Strategy Cristina Ceresoli )
NUOVI MODELLI: SUBSCRIPTION
Rent the Runway sta trasformando i suoi negozi da showroom per gli articoli noleggiati a snodi logistici per gli abbonati Unlimited per scaricare gli articoli e verificarne di nuovi, tutti attraverso i tablet self-service.
Rent the Runway ha lanciato il programma Unlimited, un abbonamento mensile che consente ai clienti di pagare $ 159 al mese per affittare quattro capi di abbigliamento alla volta, l’esperienza in negozio ha così un ruolo chiave nel modello di business.
I CLIENTI “OMNI-CHANNEL” SONO PIÙ PREZIOSI, MA PIÙ DIFFICILI DA SERVIRE
Miller di Oracle afferma che la strategia omni-channel arriva efficacemente a tutti i clienti attraverso i punti di contatto, inoltre emerge che i clienti “omni-channel” effettivamente spendono di più. Ma questa scoperta arriva con un avvertimento, uno dei maggiori interrogativi che viene dalla community degli operatori: come aiutarli a capire come ottenere più valore dai loro data e offrire maggior valore per il consumatore, ci chiedono:
“How do we simplify how we deliver value along the way? They’ve made the business of delivering to the end consumer too complex”
Miller ritiene che le piattaforme cloud possano ridurre la ripartizione dei dati “in silos”. Esistono ancora difficoltà nell’ottenere una “single source of truth”, specialmente se si pensa ai c.d. dati strutturati e non strutturati, l’opportunità di una maggior completezza di analisi, inizia se si riesce ad estrarre tutti i dati dai silos e riunirli nel cloud, un’unica sorgente integrata, così si ottiene “the single view of the customer”.
QUALI TECNOLOGIE NEI NEGOZI FISICI: ASPETTATIVE DEI CLIENTI CON ALCUNI DATI DA UNA RICERCA
La sfida per i retail brand è la personalizzazione estesa su larga scala. Gli studi di IDC classificano i rivenditori in livelli di sofisticazione in termini di segmentazione e iper-personalizzazione su larga scala. Sebbene ci siano alcune variazioni globali, in generale, il numero di retailer al massimo livello di personalizzazione è solo il 5% circa del totale, o, in alcuni casi, anche meno.
COSA DICE WALMART
La vendita al dettaglio è un business di persone,
ANDARE OLTRE LE COMPETENZE TRADIZIONALI
COME I RETAILER POSSONO USARE L’ AI
COME LA REALTA’ AUMENTATA PUO’ ESSERE INTEGRATA IN UN E-COMMERCE
CONCLUSIONI
Se non hai “the value proposition” adatta a ciò che i tuoi clienti desiderano e di cui hanno bisogno, ti troverai in difficoltà … Una volta capito qual è il valore della tua value proposition , allora la scienza dei dati diventa davvero potente.
(CEO Jose Gomes and David Ciancio, Global Customer Strategist di Dunnhumby)
b8ta believes that consumers are “shopping ” differently. Shopping is just as much about discovering trying and learning as it is about buying.
Adobe and tracking customers in real time
Microsoft partner 360dgrees and a VR “shopping experience”
Omni-channel customers are more valuable – but harder to serve
Tech in Physical Retail Stores Must Scale to Succeed
Un pensiero su “Retail’s Big Show 2018: “tips” su tecnologie, AI ed esperienza in store”